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12 ottobre 2013

Amiche







I cambiamenti sono ciò che determina il nostro destino.
Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita?
Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo incontrare nuove persone, innamorarci, lavorare, metter su casa, avere un figlio, essere ciò che siamo.
Se ci guardiamo attorno vediamo che le stagioni cambiano, la moda cambia, i sogni mutano e così pure il mondo. 

7 ottobre 2013

Vele spiegate al vento della vita







Non posso cambiare la destinazione del vento, ma posso aggiustare le vele per raggiungere sempre la mia destinazione”   (E.Shafak)


In ogni epoca l’uomo di qualunque civiltà ha amato viaggiare per mare nonostante esso celasse insidie e pericoli per il superamento dei quali erano indispensabili conoscenze, abilità, tenacia .
L’indescrivibile sensazione provata del vento che spiegava le vele portando i marinai verso la destinazione tanto agognata era tuttavia tale da compensare qualunque sacrificio.
Il vento baciava i visi arsi dal sole, scompigliava capelli incolti, accarezzava i fianchi della nave. E spiegava le vele.
Ma il vento soffia dove e quando vuole. E quando c’è bonaccia le vele non si gonfiano.
Questo è ciò che è successo a Scampia,  dove il vento del cambiamento non ha mai soffiato nelle Vele.

23 settembre 2013

Non tutti i coglioni stanno nelle mutande


A mia figlia
"Peccato signora! Suo figlio e' intelligente ma questa volta purtroppo non ha raggiunto la sufficienza."

"Ma come?? E' sempre stato cosi bravo! E anche questa volta ce  l'ha messa tutta..."

 "Ha perso smalto, non ha centrato l'obiettivo. Le ripeto signora: avrebbe potuto fare molto di più !"
Alla vecchia frase  usata da  insegnanti  diplomatici, dinnanzi alla visione di quanto una mente umana  possa essere in grado di partorire, un precettore piu' schietto avrebbe potuto tranquillamente aggiungere: "Signora, faccia vedere il ragazzo. Ma da uno bravo, mi raccomando".

19 settembre 2013

Non voglio più briciole



Ho sempre amato il momento della prima colazione, sin da piccola quando la mamma la mattina mi faceva trovare la tazza preferita colma di latte tiepido con accanto i “Digestive”. I Digestive per me non erano DEI biscotti. Erano I BISCOTTI e mangiarli equivaleva al compimento di un rito in grado di favorire l’inizio di una buona giornata. 
I Digestive dovevano pertanto essere immersi nel latte rigorosamente uno alla volta perché solo così era possibile gustarli nel momento esatto in cui raggiungevano quello che ritenevo essere il giusto grado di “inzuppamento”. 
Nella mia mente di bambina avevo la radicata convinzione  che I BISCOTTI  avessero un sacco di qualità : erano belli, croccanti e dolci al punto giusto. Ma soprattutto erano perfettamente rotondi,  di una rotondità che doveva essere preservata in quanto parte integrante del rito. Per farla breve: i Digestive dovevano essere mangiati INTERI.