A mia figlia
"Peccato signora! Suo figlio
e' intelligente ma questa volta purtroppo non ha raggiunto la
sufficienza."
"Ma come?? E' sempre stato cosi bravo! E anche questa volta ce l'ha
messa tutta..."
"Ha perso smalto, non ha centrato l'obiettivo. Le ripeto signora:
avrebbe potuto fare molto di più !"
Alla vecchia frase usata da insegnanti diplomatici, dinnanzi alla visione di quanto una mente umana possa essere in grado di partorire, un precettore piu' schietto avrebbe potuto tranquillamente aggiungere: "Signora, faccia vedere il ragazzo. Ma da uno bravo, mi raccomando".
Alla vecchia frase usata da insegnanti diplomatici, dinnanzi alla visione di quanto una mente umana possa essere in grado di partorire, un precettore piu' schietto avrebbe potuto tranquillamente aggiungere: "Signora, faccia vedere il ragazzo. Ma da uno bravo, mi raccomando".
Questo avrebbe potuto sentirsi dire la mamma di Peter Farrelly, classe
1956, regista, sceneggiatore e produttore, recentemente uscito nelle sale cinematografiche italiane con la commedia "Comic Movie" . Conosciuto dai più per aver
diretto a quattro mani con il fratello Bobby film comici quali "Scemo e più scemo", "Tutti pazzi per Mary" , "Amore a prima svista", Peter con "Comic Movie" questa volta non ha decisamente raggiunto la sufficienza.
A nulla è servito avvalersi della collaborazione di registi quali Brett Ratner
(X-Men: Conflitto finale), Elizabeth Banks (attrice alla sua prima
esperienza dietro alla macchina da presa ), Griffin Dunne (Innamorati cronici), Steven Brill (Mr.
Deeds), Steve Carr (L’asilo dei papà) e James Gunn (Super) .
Come a nulla è servito scritturare attori del calibro di Kate Winslet, Hugh Jackman, Halle Berry,
Dennis Quaid, Emma Stone, Naomi Watts, Uma Thurman o Richard
Gere. Solo per citarne alcuni in ordine sparso.
"Comic Movie", da molti atteso come "la più grande commedia di
tutti i tempi" grazie anche al "cast più importante mai visto in un solo
film", nasconde una fregatura. La trama è
completamente inesistente quindi non ha senso soffermarci a descrivere i singoli episodi.
Penso sia il film più brutto che abbia mai visto. O almeno credo. Perché non si può mai sapere cosa ci riservi il futuro.
Ma non è di critica cinematografica che voglio parlare, quanto piuttosto dello spunto fornitomi dalla visione del primo episodio della commedia, intitolato "The Catch" (Un piccolo difetto), nel quale una giovane single (Kate Winslet) recatasi piena di riserve ad un appuntamento al buio finisce, contro ogni sua più rosea previsione, col trovarsi dinnanzi il più affascinante scapolo della città (Hugh Jackman).
Venerdi 20 settembre. E' tardi ma non ho sonno. Decido di vedere un film. Guardo l'elenco delle pellicole proposte da uno degli innumerevoli siti che affollano Internet. L'occhio mi cade sulla locandina di "Comic Movie". A dire il vero l'occhio mi cade su Hugh Jackman. I suoi ultimi film, " I Miserabili" e "Prisoners" (per cui si parla addirittura di una candidatura agli Oscar) sono stati accompagnati da critiche entusiaste. In realtà più che delle critiche cinematografiche io e mia figlia siamo entusiaste dei bicipiti, tricipiti, e quadricipiti di Jackman. Siamo infatti entrambe convinte che con Hugh la natura sia stata veramente generosa, tanto che se fossero esistiti i quintucipiti o i centocipiti lei glieli avrebbe sicuramente donati senza badare a spese. Peccato che il regista in questo episodio abbia deciso di tenere ben nascosto quel meraviglioso petto d’acciaio optando invece per la collocazione di un paio di zebedei sul collo dell'attore.
Si. Avete capito bene. Due palle. Due testicoli sotto il mento di Hugh.
Fisso lo schermo del mio I-Pad. Sono letteralmente basita. Un solo interrogativo mi frulla in testa come il frullatore del Bimby. Eccesso di testosterone? La curiosità di scoprire il significato recondito di quanto Farrelly intendeva esprimere ha il sopravvento sull’impulso irrefrenabile di spegnere. L'episodio dura una manciata di minuti. Alcune scene riescono anche a farmi ridere. Ma Jackman con i bargigli proprio non si può vedere. Hugh perché hai accettato di farti conciare così ???? Sembri una testa di c... avolo! Oddio, proprio non capisco... Ma poiché , come diceva Vasco, "Voglio trovare un senso a questa situazione , anche se questa situazione un senso non ce l'ha..." mi costruisco una senso del tutto personale.
A cena con la Winslet, Jackman sembrerebbe perfetto da ogni punto di vista. Talentuoso, affascinante, spiritoso, brillante, di successo, single. Un figo. Troppo bello per essere vero? Infatti! Hugh ha "soltanto" un piccolo, piiiiccolisssssimo difetto. Una sciocchezzuola che nessuna donna dinnanzi a cotanta perfezione apparente si sarebbe mai potuta immaginare. Testicoli al posto del pomo d'Adamo ? No. Peggio. Molto peggio. E' un coglione!
Certo, direte voi, la Winslet dopo essersi sfrantecata l'anima a furia di recitare Shakespeare in tutti i più famosi teatri londinesi accompagnandosi agli uomini più intelligenti del pianeta avrà pure il diritto di uscire a cena con un coglione o no?
Il problema è che accompagnarsi ad un coglione riserva la stessa soddisfazione che chiudersi una mano in una portiera. Così la povera Kate dopo pochi istanti deve ricredersi sulla prima impressione e reprimere per tutta la serata un urto di vomito che desidera venire prepotentemente alla luce. Quello che voglio dirti figlia mia è che a quella cena Kate prende atto che non tutti i coglioni stanno nelle mutande. Alcuni girano a testa alta per le strade della tua città. Ti passano accanto. Ti rivolgono la parola. Ti invitano a cena. E se sei masochista (ma non l'hai ancora scoperto) magari accetti pure. Perché il Coglione si sa vendere bene, sa come corteggiare una donna. E se sei masochista (e ripeto non lo hai ancora scoperto) corri il rischio di cascarci. Privo di empatia e mosso solo dal suo ego ipertrofico, il Coglione (che d'ora in poi chiameremo amichevolmente Zebby da zebedeo) spara subito le cartucce migliori dell'innamoramento e della passione. PEM!!! Una raffica di emozioni e travolgimento. Poi il silenzio e la navigazione a vista nel mare della banalità e della mancanza di rispetto. Zebby infatti prende molto e dona pochissimo. Focalizzato solo su se stesso si aspetta sempre e soltanto che chi gli sta accanto accetti (con il sorriso sulle labbra e senza fare un plissé) i suoi sbalzi d'umore, i suoi silenzi, i suoi dopolavoro, i suoi hobby. Tutte cose che - più prima che poi - finiscono inevitabilmente con l'avere il sopravvento sulla vita a due.
Insofferente alle regole ed ai legami, incapace di una progettualità di coppia, Zebby vede la seduzione come una sfida attraverso la quale affermare il proprio potere. I suoi rapporti interpersonali rimangono perennemente a livello di una frequentazione casuale. E' immancabilmente lui a decidere i tempi ed i modi degli incontri che, con il passare del tempo, diventano sempre più superficiali, distaccati e diradati. Zebby è una persona incapace di stare in una relazione duratura, di donare un'affettività sana caratterizzata dall'accettazione dell'altro nella sua totalità (con pregi e difetti).
Volendo mantenersi aperte tutte le porte, alla continua ricerca di conferme e di occasioni più appetibili ( qualcuno che sia "meglio di", "più perfetto di") Zebby tradisce ripetutamente per sentirsi vivo, perché la coppia viene da lui vissuta come una limitazione.
Il Coglione non vede in sé alcuna imperfezione. Così quando l'ingenua Kate gli chiede se avesse mai avuto qualche problema relazionale a causa del suo , diciamo, "difetto" egli non capisce un accidenti. Travisa il senso della domanda tanto che, candidamente, risponde che si, certamente: una minuscola cicatrice nascosta ed invisibile ad occhio nudo, da piccolo gli ha creato qualche lieve insicurezza, ma ormai si tratta di cosa dimenticata! E raccontando ciò il Coglione ride amabilmente, facendo oscillare gli orrendi zebedei sotto il naso della povera Winslet che, questa volta, non ce la fa proprio a trattenere il conato. E vomita. Perché, contrariamente a quanto purtroppo avviene spesso nella vita reale, Kate è single ma non è scema o masochista. E proprio non ce la fa ad ingoiare la prospettiva di una vita di coppia condivisa con un Coglione.
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